Se noi ci perdiamo l’un l’altro domani
Sabato 7 agosto alle 21,00 nel nuovo spazio Progettarte 3D in Piazza Schiacciaricci, nel cuore del quartiere medievale di San Pellegrino a Viterbo, il Festival internazionale di teatro “Quartieri dell’Arte” anticipa il secondo anno del proprio ciclo di esplorazioni transdisciplinari con la prima assoluta di “Se noi ci perdiamo l’un l’altro domani” evento che unisce il lavoro di uno dei più acclamati giovani compositori dj e sound artists tedeschi, Arno Kraehahn, con la scrittura di uno dei più interessanti giovani drammaturghi italiani, Davide Carnevali, che ha ricevuto lo scorso anno il premio Deutschlandradio Kultur ai Theatertreffen di Berlino, in quello che viene considerato il maggiore concorso di drammaturgia in Europa e che si è aggiudicato il Premio Marisa Fabbri del Premio Riccione 2009. Kraehahn, nato nel 1973, è da anni il compositore preferito di star della regia del teatro tedesco come Jan Bosse e Armin Petras e ha lavorato per prestigiosi teatri e festival come ilMaxim Gorki Theater di Berlino, la Ruhrtriennale, i Berliner Festspiele, lo Schauspielhaus di Zurigo, il Thalia Theater di Amburgo e lo Schauspiel Köln. Le scritture di Carnevali e Kraehahn si intersecano nella messa in scena diJochen Strauch, regista tedesco emergente proveniente dal Thalia Theater di Amburgo (autore di recente di un acclamato allestimento di “Chi ha paura di Virginia Woolf” per il Theater Lübeck e noto per la sua lunga collaborazione con l’ autriceIngrid Lausund nei più importanti teatri stabili tedeschi) e nelle coreografie di Beatrice Magalotti (che annovera una residenza coreografica di ricerca presso P.A.R.T.S. di Anne Terese Der Keersmaeker e finalista nel 2009 al premio per la coreografia “Euro-Scene” di Leipzig- Germania).
“La mia riscoperta del teatrodanza è avvenuta solo negli ultimi due anni, a Berlino, e in poco tempo quello che era stato un incontro quasi occasionale si è convertito in una relazione intensa” dice l’autore Davide Carnevali. “Il primo impulso -dettato probabilmente dal fascino e la curiosità di dover scrivere per danzatori, e non solo per attori- è stato quello di lavorare a fondo sull’immagine e il movimento; sul gioco tra presenza e assenza; sull’improvvisa presa di coscienza della propria fisicità e sull’improvvisa sparizione del corpo, del proprio corpo e del corpo amato, desiderato. Al contempo si è andata creando l’esigenza di approfondire la riflessione intorno all’immagine, al consumo di immagini e al ruolo che esse ricoprono nella società contemporanea. A Jochen (Strauch) interessava particolarmente quella fotografia - ben nota e che tante polemiche ha provocato appunto riguardo al suo utilizzo, alla disponibilità di mostrarsi, di farsi pubblica- che ritrae un uomo mentre cade da una delle torri gemelle in fiamme durante gli attentati del settembre 2001. In questo ci siamo rifatti al discorso di pensatori come Slavoj Žižek, Hanif Kureishi o Jean Baudrillard, che hanno fatto più volte oggetto dei loro studi proprio la relazione tra realtà e immagine, tra esperienza diretta e trasmissione dell’informazione, tra estetica e politica nella società contemporanea; una società in cui la linea di demarcazione tra realtà e finzione è, proprio come in teatro, costantemente rimessa in discussione.”
In linea con quanto già sperimentato dal Festival “Quartieri dell’Arte”, il processo creativo dell’evento sarà monitorato e aiutato dalla dramaturg Anna Lea Antolini. “Il lavoro dei dramaturg e le residenze creative sono gli strumenti più importanti che un artista abbia a disposizione per creare dei prodotti autenticamente contemporanei” dice Gian Maria Cervo, direttore artistico del Festival QdA. “Il rapporto con Progettarte 3D e il lavoro comune di scouting e coproduzione conTriangolo Scaleno Teatro e Teatri di Vetro ci permettono di intensificare la sperimentazione su queste pratiche che rivestono un ruolo così strategico nell’ambito creativo contemporaneo”.
L’ingresso allo spettacolo è gratuito fino all’esaurimento dei posti. Per prenotare si può inviare una mail all’indirizzo [email protected]
“La mia riscoperta del teatrodanza è avvenuta solo negli ultimi due anni, a Berlino, e in poco tempo quello che era stato un incontro quasi occasionale si è convertito in una relazione intensa” dice l’autore Davide Carnevali. “Il primo impulso -dettato probabilmente dal fascino e la curiosità di dover scrivere per danzatori, e non solo per attori- è stato quello di lavorare a fondo sull’immagine e il movimento; sul gioco tra presenza e assenza; sull’improvvisa presa di coscienza della propria fisicità e sull’improvvisa sparizione del corpo, del proprio corpo e del corpo amato, desiderato. Al contempo si è andata creando l’esigenza di approfondire la riflessione intorno all’immagine, al consumo di immagini e al ruolo che esse ricoprono nella società contemporanea. A Jochen (Strauch) interessava particolarmente quella fotografia - ben nota e che tante polemiche ha provocato appunto riguardo al suo utilizzo, alla disponibilità di mostrarsi, di farsi pubblica- che ritrae un uomo mentre cade da una delle torri gemelle in fiamme durante gli attentati del settembre 2001. In questo ci siamo rifatti al discorso di pensatori come Slavoj Žižek, Hanif Kureishi o Jean Baudrillard, che hanno fatto più volte oggetto dei loro studi proprio la relazione tra realtà e immagine, tra esperienza diretta e trasmissione dell’informazione, tra estetica e politica nella società contemporanea; una società in cui la linea di demarcazione tra realtà e finzione è, proprio come in teatro, costantemente rimessa in discussione.”
In linea con quanto già sperimentato dal Festival “Quartieri dell’Arte”, il processo creativo dell’evento sarà monitorato e aiutato dalla dramaturg Anna Lea Antolini. “Il lavoro dei dramaturg e le residenze creative sono gli strumenti più importanti che un artista abbia a disposizione per creare dei prodotti autenticamente contemporanei” dice Gian Maria Cervo, direttore artistico del Festival QdA. “Il rapporto con Progettarte 3D e il lavoro comune di scouting e coproduzione conTriangolo Scaleno Teatro e Teatri di Vetro ci permettono di intensificare la sperimentazione su queste pratiche che rivestono un ruolo così strategico nell’ambito creativo contemporaneo”.
L’ingresso allo spettacolo è gratuito fino all’esaurimento dei posti. Per prenotare si può inviare una mail all’indirizzo [email protected]